Con la vittoria di Obama e la
campagna elettorale americana alle spalle, è ora possibile discutere su basi più
realiste la riapertura di un dialogo con l’Iran sulla questione nucleare. E’
più semplice fare delle previsioni che non risultino più influenzate dai meri
calcoli tattici in vista del consenso, ma siano il plausibile esito di una
strategia di lungo periodo. Durante la campagna elettorale, e per tutto il 2012, non si è fatto altro che parlare di un possibile attacco all’Iran, sostenuto in
particolar modo da Israele e dal suo premier Benjamin Netanyahu. Quasi che la
minaccia continua della guerra dovesse tradursi concretamente in una operazione
militare vera e propria. In realtà, benché la comunità internazionale abbia
addirittura assistito allo show del premier israeliano all’ultima Assemblea
generale delle Nazioni Unite, nessuna azione è stata mai intrapresa.
Wednesday, December 19, 2012
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My latest journal article "Domestic Factions and the External Environment in Iran's Foreign Policy" has been published in the ...
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La decisione di bombardare la Striscia di Gaza, presa a metà della scorsa settimana dal governo israeliano, non può essere letta s...
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(commento già apparso sul sito dell'OPI - Osservatorio di politica internazionale e disponibile al seguente link: http://www.bloglobal....
Journal article: Domestic Factions and the External Environment in Iran's Foreign Policy
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