Saturday, May 16, 2020

Intervista: Somalia: le mani turche sul Paese dal 2011. Parla Federico Donelli, ricercatore dell’Università di Genova e di Bologna

A seguito della liberazione di Silvia Romano, l’italiana rapita in Kenya il 18 novembre 2018 e rimasta prigioniera dell’organizzazione al-Shabbab fino a qualche giorno fa, sono fioccati sulla stampa italiana commenti, analisi e resoconti carichi di sorpresa. 

In molti si sono accorti che in Somalia esiste una presenza turca e che, attraverso i propri servizi segreti, Ankara ha avuto un ruolo determinante nella liberazione della ragazza. 

Eppure, è dal 2011 che la Turchia ha cominciato prepotentemente a mettere piede in Somalia, devolvendo una serie di aiuti economici e di welfare che le hanno permesso di costruire una rete capillare di contatti con la popolazione locale. 

La propria presenza fisica sul territorio è stata segnata dall’apertura di un’ambasciata e della più grande base militare turca all’estero, dall’attivazione della rotta aerea Istanbul-Khartoum-Mogadiscio e, chiaramente, attraverso le attività di intelligence. 

Per continuare con gli approfondimenti che Report Difesa sta garantendo da giorni sulla questione, abbiamo ritenuto che fosse utile confrontarci con chi da anni conosce e studia tali questioni.

E abbiamo intervistato Federico Donelli, ricercatore all’Università di Genova, docente di Storia e Istituzioni del Medio Oriente moderno all’Università di Bologna, analista rinomato che ha trascorso diverso tempo in Turchia per svolgere ricerche sulla politica estera turca. 

In particolare, Donelli si è occupato specificamente della presenza turca nel Corno d’Africa e al proposito ha definito le modalità dell’allargamento turco in questa regione attraverso il concetto di Ankara consensus

L’idea cioè che la Turchia stia perseguendo ormai da anni un modello esclusivo e unico di coinvolgimento in quella regione quale sintesi fra un approccio ai problemi di sostenibilità in Africa e un discorso utile a promuovere la proiezione della propria potenza a livello globale. 

Fra le sue numerose pubblicazioni di prestigio, ci limitiamo a segnalare l’illuminante The Ankara Consensus: the significance of Turkey’s engagement in Sub-Saharan Africa, apparso in «Global Change, Peace & Security» (2018) e la monografia Le due sponde del Mar Rosso. La politica estera degli stati mediorientali nel Corno d’Africa (Mondadori Università, 2019), una sorta di summa del suo percorso di studi.

Per leggere l'intervista completa, cliccare qui.

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